RAE ARGENTINA AL MONDO

RadioGiornale 17092021

 

+Primarie legislative, dura sconfitta della coalizione di governo
+Cala l'inflazione: +2,5 per cento ad agosto
+il ministro dell'Economia ha presentato la legge di bilancio 2022
+Identificati i resti di altri sei soldati argentini sepolti nelle Malvinas
+Attesi 17 capi di Stato al prossimo vertice Celac

 

 

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Primarie legislative, dura sconfitta della coalizione di governo

Il "Frente de Todos" (Fdt), la coalizione che sostiene il governo in Argentina, ha subito domenica una cocente sconfitta alle primarie per le elezioni legislative (Paso), perdendo con ampio margine in 18 delle 24 province del Paese. Le forze di centrodestra, in rimonta, guardano ora con rinnovate aspettative al rinnovo parziale del parlamento, in calendario il 14 novembre. Pur non mettendo in competizione tra loro gli schieramenti, il voto - obbligatorio - misura i loro rapporti di forza in base alle percentuali di adesione. L'FdT ha avuto più voti in soli sei distretti ed è stato sorprendentemente battuto anche nella provincia di Buenos Aires che da solo rappresenta quasi il 40 per cento dell'elettorato nazionale.
Il presidente Alberto Fernandez ha riconosciuto la sconfitta in un breve discorso tenuto a poco più di due ore dalla divulgazione dei primi risultati. "Il popolo si è espresso ed evidentemente qualcosa non abbiamo fatto bene se la gente non ci ha seguito", ha dichiarato Fernandez, accompagnato sul palco del bunker della coalizione anche dalla vicepresidente Cristina Kirchner e dai principali candidati. Il presidente ha cercato quindi di minimizzare la portata elettorale della sconfitta sottolineando che "le primarie sono un enorme sondaggio" ammettendo tuttavia che "ci sono errori che abbiamo commesso e richieste disattese delle quali terremo conto". "La campagna elettorale inizia adesso e a novembre dobbiamo vincere, l'obiettivo è ascoltare la volontà degli elettori e compiere le promesse", ha quindi concluso.

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il Ministro dell'Economia ha presentato la legge di bilancio 2022

L'Argentina registrerà nel 2022 una crescita del Pil pari al 4 per cento, un'inflazione del 33 per cento, un deficit finanziario del 4,9 per cento, e una spesa pubblica pari al 2,4 per cento del pil. Queste le principali stime contenute nella Legge di bilancio che il ministro dell'Economia, Martin Guzman, ha inviato mercoledì notte in parlamento nel contesto della maggiore crisi politica mai affrontata dal governo del presidente Alberto Fernandez dall'inizio del suo mandato. Il progetto di legge include anche il riadeguamento delle proiezioni per quest'anno. Nel 2021 il governo prevede un'inflazione del 45,1 per cento e una crescita del Pil dell'8 per cento, con un saldo commerciale attivo di 12,8 miliardi di dollari. Il progetto di bilancio per il 2022 presentato da Guzman esclude inoltre l'obbligo di pagamento di scadenze del debito per 17,8 miliardi di dollari con il Fondo monetario internazionale (Fmi), dando quindi per scontato il raggiungimento di un accordo per la ristrutturazione del credito Stand by da 45 miliardi di dollari contratto nel 2018.

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Cala l'inflazione: +2,5 per cento ad agosto

L'inflazione di agosto in Argentina è stata del 2,5 per cento secondo dati ufficiali dell'Istituto nazionale di statistica (Indec). Si tratta del quinto mese consecutivo che l'inflazione segna una diminuzione rispetto al rilevamento precedente. L'indice dei prezzi annuale si attesta in questo modo al 51,3 per cento, mentre dall'inizio dell'anno l'aumento complessivo dei prezzi al consumatore è stato del 32,3 per cento. Le voci del paniere che hanno registrato incrementi superiori alla media nell'ottavo mese dell'anno sono quelle relative a educazione (+4,2 per cento) e salute (+4,2 per cento). Al di sotto della media invece le voci relative ad alimenti e bevande (+1,5 per cento) e servizi di acqua, luce e gas (+1,1 per cento). Il tasso di inflazione del periodo luglio-agosto supera ulteriormente il target annuale del 29 per cento fissato dal governo nella legge di bilancio-
In tanto la Commissione economica per l'America Latina delle Nazioni Unite (Cepal) ha migliorato le stime di crescita dell'Argentina portandole dal +6,3 al +7,5 per cento. E' quanto si legge nello studio economico pubblicato a inizio settembre dove si proietta inoltre per il 2022 un ulteriore incremento del Pil del 2,7 per cento.
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Identificati i resti di altri sei soldati argentini sepolti nelle Malvinas

Gli esperti forensi hanno identificato nelle isole Malvinas i resti di altri sei ex combattenti argentini morti durante la guerra del 1982. Lo ha reso noto il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), che coordina il "Pph2", il progetto di identificazione dei resti dei soldati argentini sepolti come "nn" nelle isole dell'Atlantico del sud. "Grazie all'ottimo lavoro svolto dalla squadra forense del Cicr e dal personale dell'Equipe argentina di Antropologia Forense (Eaaf), è stato possibile identificare i resti di 6 ex combattenti argentini morti alle Malvinas, rinvenuti nella tomba C.1.10 del Cimitero di Darwin", si legge in un comunicato.
Il risultato dell'analisi genetica ha determinato quattro nuove identità. Si tratta del sottotenente Guillermo Nasif; del primo caporale Marciano Verón; del primo caporale Carlos Misael Pereyra e del gendarme Juan Carlos Treppo. Confermata l'identità del primo alfiere Ricardo Julio Sánchez, che era stato sepolto in C.1.10 con il nome, mentre sono stati riuniti i resti del caporale Victor Samuel Guerrero. I 6 gendarmi, riferisce la nota, sono morti in combattimento a seguito dell'incendio dell'elicottero su cui viaggiavano, abbattuto a Mount Kent nel 1982. Il Pph2 è stato firmato dai governi della Repubblica Argentina e del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e dall'Icrc nel marzo 2021. Con la stessa prospettiva umanitaria della prima fase iniziata nel 2012, questi accordi hanno la fine di identificare i resti dei soldati argentini che hanno combattuto e perso la vita nelle Malvinas nonché fornire risposte alle loro famiglie.
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Attesi 17 capi di Stato al prossimo vertice Celac

Sono già diciassette i capi di Stato della regione che hanno confermato la loro presenza al vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi (Celac), che si terrà a Città del Messico il 18 settembre. Lo ha annunciato il sottosegretario per l'America Latina del ministero degli Esteri del Messico, Maximiliano Reyes Zuniga, in un messaggio sul suo profilo Twitter. "Siamo molto soddisfatti perché il Messico sarà il punto di incontro dell'America latina e dei Caraibi il prossimo 18 settembre in occasione del 6° vertice della Celac. Rappresenteranno i loro paesi 17 capi di Stato, due vicepresidenti, 9 ministri degli Esteri ed altre autorità di primo livello", ha scritto Zuniga. Tra i presidenti che hanno già confermato la loro presenza il 18 ci sono il cubano Miguel Diaz-Canel, l'ecuadoriano Guillermo Lasso, l'uruguaiano Luis Lacalle Pou, l'argentino Alberto Fernandez, il boliviano Luis Arce e il costaricano Carlos Alvarado. Tra le assenze di rilievo quella del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro.
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