RAE ARGENTINA AL MONDO

169 attivisti sono stati uccisi durante il governo Bolsonaro in Brasile

Nel corso del governo del presidente Jair Bolsonaro, tra il 2019 e il 2022 sono stati assassinati in Brasile 169 attivisti e difensori dei diritti umani.
Lo riferisce un rapporto presentato oggi dall'Organizzazione non governativa per i diritti umani "Justiça Global e Terra de Direitos".
La maggior parte delle uccisioni, si legge nel documento, sono legate a conflitti per rivendicazioni di terre, difesa dell'ambiente e lotta alle invasioni di aree indigene.
Il rapporto 'In prima linea: violazioni contro chi difende i diritti umani' riferisce inoltre che negli ultimi quattro anni sono stati registrati 1.171 episodi di violenza, tra omicidi, aggressioni, stupri e minacce. Circa il 50% di questi episodi si è verificato in Amazzonia e circa un terzo delle vittime erano indigeni. Il documento sottolinea inoltre che il 63,9% degli atti violenti è avvenuto nelle regioni del Nord e del Nordest. "Ci sono stati quattro anni di attacchi e ostilità contro i difensori dei diritti umani", ha affermato l'avvocato Alane Silva, consulente legale di Terra de Direitos, aggiungendo che è necessario analizzare questi dati per evitare che questa situazione continui.