Cafiero a Cleverly: - RISOLUZIONE ONU 1514 RAE ARGENTINA AL MONDO

"L'autodeterminazione non è applicabile agli abitanti delle Malvinas"

Il ministro degli Esteri argentino, Santiago Cafiero, ha risposto al ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, e ha affermato che, secondo la risoluzione 1514 dell'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), l'autodeterminazione non è applicabile agli abitanti delle Malvinas. Il ministro lo ha scritto su Twitter, in risposta a un messaggio di Cleverly, che aveva sostenuto che il 99,8 per cento degli abitanti delle isole ha votato per essere parte del Regno Unito. Cafiero ha affermato che il Regno Unito ha violato l'integrità territoriale dell'Argentina per 190 anni. "In un mondo in cui le relazioni internazionali devono essere basate su regole, il rispetto del diritto internazionale e, soprattutto, dell'integrità territoriale degli Stati è essenziale. Ringraziamo le recenti espressioni categoriche della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac) e dell'Unione Europea (Ue) al riguardo", ha affermato il ministro, riferendosi alla decisione del vertice di questa settimana a Bruxelles di incorporare nella sua dichiarazione finale la posizione della Celac in riguardo alla disputa tra l'Argentina e il Regno Unito riguardo la sovranità sulle isole. "Ribadisco la nostra proposta espressa il 2 marzo a margine del Vertice del G20: adottare una nuova agenda bilaterale relativa al Sud Atlantico e riprendere il processo formale dei negoziati nel quadro della Risoluzione 2065 dell'Assemblea Generale del Onu", ha concluso Cafiero. La dichiarazione finale del vertice Celac-Ue sostiene che l'Ue "prende atto" della "storica" posizione assunta dalla Celac, "basata sull'importanza del dialogo e del rispetto del diritto internazionale nella soluzione pacifica delle controversie".

Un passaggio menziona il nome "Malvinas", riconosciuto dai Paesi latinoamericani assieme a quello delle Falkland da sempre usato a livello europeo in omaggio alla toponomastica britannica. Nel paragrafo successivo, le parti riaffermano "l'impegno fondamentale in favore di tutti gli scopi e i principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, compresa l'uguaglianza sovrana di tutti gli Stati e il rispetto della loro integrità territoriale e indipendenza politica, la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici e in conformità con i principi di giustizia e diritto internazionale".