RAE ARGENTINA AL MONDO

Radiogiornale 06-01-2022

Radiogiornale 06-01-2022
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I Titoli
+ Guerra delle Malvinas, l'Argentina pronta a reclamo su armi nucleari
+ Il presidente Fernandez denuncia nuove manovre di spionaggio illegale durante il governo Macri
+ Il governo ha sospeso l'esportazione dei tagli di carne più popolari
+ Il gettito fiscale di dicembre segna il record degli ultimi quattro anni
+ Il Messico offre asilo ad Assange, "chiesi a Trump di perdonarlo"

 

 

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Il governo dell'Argentina ha annunciato che se venissero confermate le nuove informazioni sulle armi nucleari imbarcate dalla flotta britannica che partecipò alla guerra delle Malvinas nel 1982, verrà presentato un nuovo reclamo al governo di Londra. In una nota del ministero degli Esteri di Buenos Aires, verrà riproposta la richiesta di informazioni complete che assicurino che non sono rimaste armi nucleari in nessun punto dell'Atlantico del Sud in violazione del Trattato di Tlatelolco del 1969. Si tratta, ricorda la nota, di un passo già effettuato dal governo argentino nel 2003, quando il Regno Unito ammise la presenza di armi nucleari nella flotta ma senza specificare la quantità, e assicurando che le armi avevano fatto ritorno intatte.

 

 

 

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Il presidente Fernandez denuncia nuove manovre di spionaggio illegale durante il governo Macri

Il presidente dell'Argentina, ha dato all'Agenzia federale di intelligence (Afi) mandato di denunciare le operazioni di presunto spionaggio illegale nei confronti di sindacalisti e oppositori effettuate durante il governo dell'ex presidente Mauricio Macri (2015-2019). "La giustizia federale indaga su una denuncia che ho ordinato di fare alla Afi affinché si indaghino le azioni del precedente esecutivo che hanno promosso lo spionaggio illegale e la persecuzione giudiziaria nei confronti di sindacalisti e oppositori", ha scritto Fernandez in un messaggio sul suo profilo Twitter. L'iniziativa segue la comparsa, la settimana scorsa, di un video rinvenuto negli archivi dell'Afi relativo ad una riunione, avvenuta a giugno del 2017, tra funzionari del governo, segnala tra gli altri l'ex governatrice della Provincia di Buenos Aires (Pba) e attuale deputata, Maria Eugenia Vidal; il procuratore generale della Pba, Julio Conte Grand e diversi membri dell'intelligence e imprenditori del settore edile, durante la quale veniva ordito un piano per mettere agli arresti il dirigente del sindacato degli operai della costruzione, Juan Pablo "Pata" Medina". Nella registrazione si ascolta il ministro del Lavoro della provincia di Buenos Aires (Pba), amministrata dall'allora coalizione di governo di "Cambiemos", invocare l'esistenza di una "Gestapo" per farla finita con tutti i sindacalisti, per poi successivamente limitarsi ad organizzare un piano per mettere il "Pata" Medina agli arresti, come poi puntualmente avvenne.
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Il governo ha sospeso l'esportazione dei tagli di carne più popolari

Il governo dell'Argentina ha sospeso fino al 31 dicembre del 2023 l'esportazione dei tagli di carne di maggior consumo interno e che costituiscono il menù principale del tradizionale "asado". La misura viene introdotta insieme al divieto sia dell'esportazione che della vendita nel mercato interno da parte dei mattatoi della "media res", letteralmente una "mezza vacca" tagliata longitudinalmente, dalla quale i singoli macellai ricavano i diversi tagli. L'obiettivo, si legge nel decreto è duplice. Con la proibizione dell'esportazione dei tagli più popolari si cerca di contenere il prezzo della carne nel mercato interno, mentre la fine della "media res" cerca di modernizzare la commercializzazione e la tracciabilità in origine imponendo la distribuzione di tagli dal peso non superiore ai 32 chilogrammi. In questo modo si mette fine anche ad una delle tipiche immagini dell'Argentina: il carico e scarico di imponenti "media res" da oltre 200 chilogrammi dal camion alle spalle del macellaio.
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Il gettito fiscale di dicembre segna il record degli ultimi quattro anni

Le entrate fiscali in Argentina nel mese di dicembre hanno registrato un incremento del 73,6 per cento, segnando il maggior livello degli ultimi quattro anni al netto dell'inflazione. A sostenere il gettito, riferisce il ministero dell'Economia, sono soprattutto le entrate provenienti dal commercio estero (+142,8 per cento su anno) e dalla previdenza sociale (+67,8 per cento). Anche il gettito più strettamente legato all'attività economica segna incrementi in linea con la media: le entrate dell'Iva hanno segnato un +67,1 per cento, le tasse sui combustibili +52,9 per cento, come anche la tassa sul reddito, che segna un +55,6 per cento nonostante la riforma che ha decretato un importante aumento dell'aliquota minima a partire dalla quale scatta l'obbligo di pagamento. In generale tutti gli incrementi si posizionano al di sopra dell'attuale livello annuale di inflazione, intorno al 50 per cento.
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Il Messico offre asilo ad Assange

Il presidente del Messico, Andrés Manuel Lopez Obrador, è tornato a offrire asilo politico a Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks detenuto in Regno Unito e in attesa di essere estradato negli Stati Uniti, dove lo attende un processo per spionaggio. Un'offerta che il Messico aveva sollecitato all'ex presidente Usa, Donald Trump, senza aver avuto risposta, ha detto "Amlo". "Vi dico una cosa che prima o poi si saprà: poco prima che terminasse il mandato dell'amministrazione di Donald Trump ho inviato una lettera chiedendo che Assange fosse perdonato", ha detto Lopez Obrador nel corso della tradizionale conferenza stampa quotidiana. Ho inviato una lettera che non ha avuto risposta", ha aggiunto il presidente messicano ribadendo "l'impegno del Messico di soddisfare la richiesta di asilo". Assange, cui potrebbe anche essere comminata la pena di morte, aveva inserito il Messico tra le possibile destinazioni gradite. "Abbiamo fissato la nostra posizione e siamo disposti a offrire asilo ad Assange in Messico. Riteniamo che il governo del Stati Uniti debba agire con umanità. Assange è malato e sarebbe una prova di solidarietà e di fratellanza permettergli di ricevere asilo", ha detto il capo dello Stato messicano ribadendo le proprie convinzioni in tema di asilo: un diritto "che è parte della nostra politica estera. È un motivo di orgoglio della nostra politica estera ed ha anche una regolamentazione, nel senso che chi riceve questo beneficio agisce nel rispetto, prima di tutto, delle leggi del nostro Paese e inoltre non può intervenire negli affari esteri. Assange non rappresenta nessun pericolo per il Messico", ha sottolineato Amlo
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