RAE ARGENTINA AL MONDO

RadioGiornale 24092021

Il Presidente Fernandez denuncia un "debiticidio" con il Fmi dal palco delle Nazioni Unite

Il presidente dell'Argentina, è tornato a denunciare, questa volta dal palco delle Nazioni Unite, "l'indebitamento tossico e irresponsabile" che il governo del suo predecessore, Mauricio Macri, ha stretto con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Un "debiticidio" che il presidente ha voluto rappresentare "al mondo" con "una cifra": "le risorse approvate dal Fondo all'Argentina per questo debito insostenibile sono state di 57 miliardi di dollari, l'equivalente a tutto quanto l'organismo ha sborsato nell'anno della pandemia a 85 Paesi del mondo", ha detto Fernandez nel suo intervento alla 76esima edizione dell'Assemblea generale Onu. "Non esiste nessuna razionalità tecnica o logica, né sensibilità politica che possa giustificare una simile aberrazione", ha aggiunto. Il presidente ha quindi definito come ancora più grave il fatto che "gran parte di queste risorse concesse all'Argentina sono state fatte uscire dal paese grazie a una apertura irresponsabile del conto capitale". Nell'intervento, un video registrato in anticipo e trasmesso dal palco di New York, Fernandez ha auspicato la chiusura di un "accordo multilaterale inclusivo orientato ad affrontare le questioni legate alla ristrutturazione dei debiti sovrani", oltre che "l'ampliamento e la distribuzione dei diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale". Il capo dello Stato ha anche definito coraggiosa, ma "insufficiente" la proroga dell'iniziativa di sospensione dei servizi del debito proposta dal G20, dal momento "che non affronta fino in fondo la questione sull'alleggerimento e la ristrutturazione dell'insostenibilità dei debiti". Fernandez ha quindi riproposto la rivendicazione argentina "sui diritti di sovranità" sulle "Isole Malvine, Georgias del Sud, Sandwich del Sud e gli spazi marittimi circostanti che fanno parte del territorio nazionale argentino". Territori, ha argomentato "che sono occupati illegalmente dal Regno Unito da 188 anni". Buenos Aires insiste per la ripresa del dialogo bilaterale, altre volte auspicato dalla stesso Onu, e per il no di Londra "non esiste nessuna ragione se non quella del Regno Unito di mantenere la manifesta e illegittima situazione coloniale"

 

 

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Alberto Fernandez, ha insediato i nuovi ministri del suo gabinetto

L'obiettivo: uscire dalla crisi interna alla maggioranza scaturita dalla sconfitta subita alle elezioni primarie legislative di domenica scorsa. "Non mi vedrete coinvolto in lotte intestine innecessarie, la mia unica preoccupazione è che gli argentini tornino ad essere felici dopo tante sventure", ha detto il presidente in un breve discorso che ha concluso la cerimonia. Al ministero della Sicurezza va Anibal Fernandez, con alle spalle già diversi incarichi di governo durante le presidenze di Eduardo Duhalde, Nestor Kirchner e Cristina Kirchner. All'Agricoltura Julian Dominguez, già presidente della Camera dei deputati ed ex ministro dell'Agricoltura sotto il primo governo dell'attuale vice presidenta. All'Educazione arriva Jaime Perczyk, rettore dell'Università di Hurlingham e unico ministro al suo primo incarico esecutivo. Daniel Filmus, già ministro dell'Educazione sotto la presidenza di Nestor Kirchner ed ex sottosegretario per le Isole Malvinas, Antartide e Isole del Sud Atlantico, passa al ministero della Ricerca.
Il nuovo capo di Gabinetto è Juan Manzur e il suo predecessore Santiago Cafiero passa invece agli Esteri. Obiettivo del nuovo gabinetto quello di rafforzare la gestione di governo in vista delle vere e proprie legislative di novembre con l'obiettivo se non di ribaltare il risultato delle primarie, almeno di ridurre la sconfitta e mantenere l'attuale maggioranza alla Camera e al Senato. Principale arma del tentativo di rimonta sarà tuttavia un consistente pacchetto di misure economiche destinato alle classi medie e basse annunciate per questa settimana.
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Effettuato il pagamento dell prima quota del debito con il Fmi

L'Argentina ha effettuato mercoledì il pagamento della prima quota del credito Stand By da 54 miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale . Si è trattato di un versamento per 1,9 miliardi di dollari effettuato utilizzando parte dei fondi ottenuti dallo stesso Fmi come Diritti speciali di prelievo. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia, Martin Guzman, sottolineando che il pagamento rappresenta "un gesto di responsabilità" del governo argentino. Il credito era stato concesso nel 2018 al governo dell'ex presidente Mauricio Macri ed è oggetto attualmente di un delicato negoziato di ristrutturazione con l'istituzione multilaterale guidata da Kristalina Georgieva. Guzman ha definito tale debito come "uno dei peggiori problemi ereditati dalla precedente amministrazione" in quanto "dei 54 miliardi accordati sono stati riscossi 45 e di questi 21 miliardi sono stati usati per pagare altri crediti e 24 miliardi sono scomparsi nella fuga di capitali"
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Horacio Rosatti è il nuovo Presidente della Corte suprema

Il giudice Horacio Rosatti sarà il nuovo presidente della Corte suprema argentina. Succederà al giudice Carlos Rosenkrantz, che passerà ad essere il vice presidente, si legge in una nota del massimo organo della giustizia. Rosatti, di 65 anni, è stato eletto in una riunione straordinaria, ha incassato i voti favorevoli di Rosenkrantz e Juan Carlos Maqueda, mentre i giudici Ricardo Lorenzetti ed Elena Highton de Nolasco non hanno presenziato la riunione. Il nuovo presidente della Corte è stato costituente convenzionale nel 1994. È anche entrato a far parte del governo nazionale come ministro della giustizia durante la presidenza di Néstor Kirchner. È membro della Cs dal 2016 -
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Covid, misure sanitarie più flessibili e prossima riapertura frontiere

Fine dell'obbligo dell'uso delle mascherine all'aperto, ritorno del pubblico negli stadi e graduale riapertura delle frontiere al turismo. Queste le principali misure annunciate dalla ministra della Salute, Carla Vizzotti, alla luce del miglioramento dei dati epidemiologici registrato negli ultimi mesi. Un pacchetto che verrà formalizzato nei prossimi giorni, ha detto la ministra sottolineando il successo della strategia di contenimento dell'ingresso della variante Delta del virus nel Paese e il progresso della campagna di vaccinazione, con il 67 per cento della popolazione sopra i 18 anni con le due dosi. "Dal punto di vista sanitario siamo in un momento molto positivo e avanziamo verso la ripresa totale delle attività", ha detto il ministro in una conferenza stampa. "Sono ormai 16 settimane che registriamo una discesa costante dei casi e nei prossimi 15 giorni raggiungeremo il 50 per cento del totale della popolazione interamente vaccinata, i dati obiettivi dicono che nel breve termine possiamo iniziare a flessibilizzare le misure", ha aggiunto.
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L'Ocse prevede crescita argentina del 7,6 per cento nel 2021

Il prodotto interno lordo dell'Argentina registrerà una crescita del 7,6 per cento nel 2021 e dell'1,9 per cento nel 2022. È quanto stima l'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse) nell'outlook economico di settembre. La proiezione relativa all'anno in corso migliora di 1,5 punti percentuali quella effettuata dall'Ocse a maggio. Nel 2020 il Paese ha registrato un calo del Pil del 9,9 per cento. A livello globale l'Ocse segnala che la crescita del 2021 potrebbe toccare quota 5,7 per cento, un decimale in meno rispetto alla precedente analisi. Per il gruppo dei Paesi del G20, tra cui c'è anche il nostro paese, si prevede infine un incremento del 6,1 per cento nel 2021 e del 4,8 per cento nel 2022.