RAE ARGENTINA AL MONDO

Sacerdoti argentini a difesa del Papa e contro il candidato dell'ultradestra

"Indegni di un candidato" Così il sacerdote delle borgate argentine, il "cura villero" José 'Pepe' Di Paola, ha definito gli insulti proferiti in diverse occasioni nei confronti del Papa Francesco, dal candidato alla presidenza dell'ultradestra, Javier Milei.
Lo ha affermato durante una messa "di riparazione agli oltraggi" nei confronti del Papa, convocata di fronte alla parrocchia della Vergine indigena di Caacupé, nella borgata 21-24 della città di Buenos Aires.
Un documento congiunto letto alla fine della messa, firmato dal vescovo ausiliare e vicario generale di Buenos Aires, Gustavo Carrara, e da 71 sacerdoti del movimento dei "curas villeros", ha respinto quindi le aggressioni di Milei e ribadito la "necessità di una politica a favore del bene comune" in Argentina, sottolineando che a "40 anni dal ritorno della democrazia" non è possibile pensare al ritorno di una politica del "si salvi chi può". Al centro del ripudio del movimento dei sacerdoti delle borgate ad ogni modo non sono solo gli insulti a Bergoglio, ma l'intera filosofia politica di Milei. Per i cura villeros che si rifanno direttamente alla tradizione della dottrina sociale della Chiesa, che un candidato affermi che "la giustizia sociale è un'aberrazione" rappresenta infatti "un attacco diretto alla radice della fede".
In questo senso il sacerdote 'Pepe' Di Paola ha rivolto un appello alla classe politica a mettere in primo piano un'agenda sociale a favore dei poveri, che in Argentina sono oggi quasi il 40% della popolazione.
"La classe dirigente si è dimenticata dell'agenda delle borgate che è né più né meno quella della maggior parte della popolazione: lavoro, educazione, salute e sicurezza", ha affermato.
Il cura villero è quindi tornato a parlare dell'attuale pontefice ed ex arcivescovo di Buenos Aires ricordando la sua visita alla parrocchia di Caacupé nel lontano 1997 "vestito con un poncho e accompagnato dal popolo delle borgate". "Bergoglio si è trasformato in un leader come Gandhi, Mandela, Martin Luther King che trasmette valori che possono unire l'umanità, dobbiamo rendercene conto", ha affermato.